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WISLAWA SZYMBORSKA - Io sono - Identità IV

La poetessa polacca, premio Nobel per la letteratura nel 1996, si sofferma su una serie di elementi che definiscono la sua identità, che la rendono la persona che è. Riflette sulla natura e sulla quotidianità, restituendoci delle immagini che le suscitano un sentimento di appartenenza, che contribuiscono a farla sentire parte di qualcosa di più grande.

Io sono colui che guarda al di là,

dall'alto della sua finestra

e vede i monti, la pianura, il mare

e quella linea continua che li delimita dal cielo

e non muta mai.

Io sono colui che s’incanta

e affascina vedendo il giorno divenire notte

e da ogni tramonto si aspetta un giorno diverso.

Io sono colui che crede in Dio,

grande, immenso e infinito come l’universo

e si sente piccolo tra tutte le cose del creato.

Io sono colui che scruta nel cielo buio la stella più luminosa,

pensando che ognuno ne abbia una sin dalla nascita.

Io sono colui che ha sofferto la vita invitando la morte,

scoprendo così la gioia di vivere.

Io sono colui che ha amato amori diversi:

per la vita, per la madre, per il padre,

per le sorelle, per la moglie, per la passione, per gli insetti e,

il più grande, per i figli.

Io sono colui che pone mille domande alla vita

ed ha ottenuto poche certezze.

Io sono ciò che la vita mi ha donato

e vivo in ciò che ho creato.

Io sono colui che non vuole avere un nome,

sono polvere pensante e polvere tornerò.

Io sono colui che in questo momento di amarezza

affida il proprio passato al vuoto candido di questa pagina.

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