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ROBERT N. SINGER - L’apprendimento delle capacità motorie - Patrimonio

Ogni movimento che compiamo viene eseguito tramite delle azioni, che sono tanto più efficaci quanto più sono sviluppate le strutture che lo eseguono. Queste “strutture” sono le qualità fisiche che ognuno di noi possiede e che ci consentono di realizzare un qualsiasi gesto. Le capacità motorie sono quindi definite come “quel complesso di pre-requisiti che permettono al soggetto di esprimere azioni motorie, efficaci e consapevoli, tanto più complesse quanto più evoluto risulta il grado di sviluppo e di prestazione raggiunto”.

Classificazione delle capacità motorie

Per praticità le capacità motorie sono suddivise in due categorie:

- le capacità condizionali sono quelle che ci vengono subito in mente pensando alla fisicità. Sono forza, velocità e resistenza e dipendono dalla resa dei sistemi metabolici e dalle caratteristiche morfologiche di ogni individuo. Determinano la condizione fisica e la prestazione sportiva.

- le capacità coordinative riguardano la regolazione del movimento e sono tutte controllate dal sistema nervoso. Permettono di realizzare azioni motorie efficaci in modo armonico ed elegante.

La classificazione è puramente accademica, non dobbiamo pensare che queste caratteristiche siano indipendenti, perché in realtà sono strettamente interconnesse. Ad esempio, un movimento ben coordinato permette di sollevare molto più peso in un’alzata olimpica (strappo o slancio). Tra le capacità motorie troviamo anche la mobilità articolare, ossia la capacità di compiere movimenti coordinati con la massima escursione articolare. Alcuni autori la annoverano tra le capacità coordinative, altri invece, per via di caratteristiche intermedie, la classificano in una terza categoria.

Le capacità condizionali

Resistenza

E’ la possibilità di opporsi all’insorgere della fatica durante prestazioni fisiche prolungate, ad esempio una maratona.

Velocità

La facoltà di eseguire azioni motorie nel minor tempo possibile.

Forza

E’ la capacità di contrastare una resistenza esterna, sviluppando energia attraverso i muscoli.

La forza possiamo catalogarla poi in:
- massimale, la massima espressione di reclutamento neuro-muscolare volontario;
- resistente, la capacità di resistere a un’attività di forza muscolare quando lo sforzo si prolunga nel tempo;
- veloce, il superamento di resistenze esterne con la massima velocità di contrazione muscolare.

Le capacità coordinative

Una moltitudine infinita di recettori sensoriali sparsi per il corpo (ottici, tattili, propriocettivi, vestibolari, termici) inviano continuamente segnali al sistema nervoso centrale. Le informazioni vengono processate ad altissima velocità e poi inviate alle componenti interessate, in modo da regolare il movimento nella maniera più efficace possibile.

Le capacità sono suddivise in due grandi gruppi:

Capacità coordinative di base, costituite dalla capacità di apprendere un nuovo movimento, dalla capacità di controllare e regolare il movimento e dalla capacità di saper adattare e trasformare i movimenti che si sono appresi in base alle necessità.

Capacità coordinative specifiche, comprendenti diverse componenti:
- accoppiamento, permette di collegare tra loro diverse abilità motorie già acquisite (es: saltare e colpire di testa la palla);
- coordinazione oculo-muscolare, riuscire a compiere un movimento regolato da fattori esterni;
- differenziazione cinestetica, saper differenziare gli stimoli quando avvengono dei cambiamenti (es: cambio di pendenza della strada che stiamo percorrendo);
- orientamento, è la capacità di muovere il corpo nello spazio e nel tempo;
- ritmo, permette di organizzare i movimenti in maniera che l’azione risulti il più fluida ed armoniosa possibile;
- reazione, ci fa rispondere agli stimoli con l’azione motoria più rapida e adatta alle circostanze;
- trasformazione, ci permette di cambiare un’azione già prefissata (es: cambiare direzione improvvisamente quando incontriamo un ostacolo).
- equilibrio, è la capacità di mantenere il corpo in una data posizione. A sua volta si divide in:
statico, quando il corpo è fermo;
dinamico, quando il corpo è in movimento;
di volo, quando il corpo non è in appoggio a terra o su un attrezzo.

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