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MARIA ZAMBRANO - La ragione poetica - Meraviglia

In Filosofia e pensiero, Maria Zambrano spiega che la meraviglia è all’origine sia della filosofia che della poesia, ma che però esse sono in contrasto l’una con l’altra a causa del modo in cui si relazionano al mondo. Mentre la filosofia si distacca violentemente dal primitivo sentimento di stupore per iniziare un cammino metodico che porterà il filosofo a cogliere l’unità nella molteplicità del mondo, la poesia vi rimane fedele, perché il poeta trova l’unità nella poesia stessa. In La Ragione poetica, Maria Zambrano riequilibra il ruolo della filosofia riavvicinandolo a quello della poesia grazie alla creazione di un nuovo concetto, la "ragione poetica”, secondo il quale la filosofia rompe con l’atteggiamento di unilaterale egemonia della mente per farsi carico dell’essere umano nella sua interezza, ridonandogli la libertà di meravigliarsi di fronte alla vita.

La violenza vuole, mentre la meraviglia non vuole nulla. A questa è perfettamente estraneo il volere; le è estraneo e perfino nemico tutto quanto non persegue il suo inestinguibile stupore estatico. E, ciò nonostante, la violenza viene a romperla e rompendola invece di distruggerla fa nascere qualcosa di nuovo, un figlio di entrambe: il pensiero, l'instancabile pensiero filosofico.

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