Attendere prego...
MARIA ZAMBRANO - Dire luce. Scritti sulla pittura - Luce

Il mistero della pittura nasconde in sé qualcosa che è difficile afferrare, qualcosa che può essere intuito o compreso nella sua interezza. La luce che ogni quadro porta con sé è il tramite grazie al quale è possibile accedere alla dimensione intrinseca della pittura e dell’opera d’arte.

La pittura è una presenza costante, esiste per me, è sempre esistita, come un luogo privilegiato su cui fermare lo sguardo. Come l’insieme, meglio, di quei luoghi privilegiati nei quali il seme essenziale dell’arte si concede con abbondanza e intensità. Il fatto che io non abbia dipinto è, direi, quasi una prova dell’essenza, della sostanza, che possiede per me la pittura. Mi è bastata la sola contemplazione, il guardare un’immagine partecipando al suo incantesimo, a ciò che viene rivelato dalla sua magia invisibile. Mentre ero attratta dalla pittura, non ho mai sentito la tentazione di farla. Non ero pittura, così come so che non sono musica.

Questa rivelazione, questo luogo privilegiato che si dà nella pittura, non dipende solo dai pittori, ma anche dalla predisposizione di chi guarda, che fa sì che la rivelazione giunga soltanto a determinati sguardi.

La pittura nasce nelle caverne, ma dalla luce, una luce speciale, sua propria, intima [entrañable], non una luce qualsiasi. Tra la penombra e questa luce rivelatrice, la pittura si colloca in un tempo differente, che l’avvicina all’intangibile, alla dimora del misterioso. Come l’azzurro, che può contenere tutto o essere appena una pennellata; come ciò che, essendo offerto, non esige risposta.

  • MARIA ZAMBRANO - Dire luce. Scritti sulla pittura - Luce  Scarica
Per inserire commenti devi autenticarti.
Nessun commento.