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LUCIANO CANFORA - Il copista come autore - Memoria

In quali modi si sono «conservati» i testi degli antichi? Che cosa significa che un testo è «originale»? Da sempre si è provveduto a riprodurre ciò che temevamo potesse andare perduto. Il copista, nella sua azione di trasmissione, ha spesso interpretato e dunque modificato i testi sui quali si è trovato a lavorare.

A ben vedere, è il copista il vero artefice dei testi che sono riusciti a sopravvivere. Cosi fu, fino al tempo in cui la loro salvezza fu presa in carico dai tipografi. Il copista è colui che materialmente scrive il testo. Le parole che lo compongono prima sono passate attraverso il filtro, e il vaglio, della sua testa, poi sono state messe in salvo grazie alla destrezza della mano nel tener dietro alla dettatura interiore.

[…]

Come la traduzione riempie i “vuoti” del testo (o i “silenzi del testo”, secondo una bella immagine di Ortega y Gasset) – ogni traduttore 1i avverte soggettivamente – così il copista integra, credendo di perfezionarlo, un testo in cui si è perfettamente identificato: appunto perché copista.

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