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ITALO CALVINO - Le città invisibili - Le città e il cielo. 4 - Orientamento

Marco Polo, esploratore veneziano, si trova al cospetto dell’Imperatore del Regno dei Tartari Kublai Khan, il quale gli chiede di raccontargli il suo viaggio e le città che ha incontrato lungo il tragitto. In questo passaggio viene descritta Perinzia, città edificata secondo l’ordine del cielo, che cerca di riflettere l’ordine degli astri nella fisiologia urbana. Questi calcoli però non hanno dato i risultati sperati, infatti a Perinzia non c’è equilibrio, è diventata la città dei mostri e gli astronomi si trovano di fronte a un dilemma: i loro calcoli sono sbagliati o l’ordine degli dèi è quello che si rispecchia nella città dei mostri?

Chiamati a dettare le norme per la fondazione di Perinzia gli astronomi stabilirono il luogo e il giorno secondo la posizione delle stelle, tracciarono le linee incrociate del decumano e del cardo orientate l’una come il corso del sole e l’altra come l’asse attorno a cui ruotano i cieli, divisero la mappa secondo le dodici case dello zodiaco in modo che ogni tempio e ogni quartiere ricevesse il giusto influsso dalle costellazioni opportune, fissarono il punto delle mura in cui aprire le porte prevedendo che ognuna inquadrasse un’eclisse di luna nei prossimi mille anni. Perinzia – assicurarono – avrebbe rispecchiato l’armonia del firmamento; la ragione della natura e la grazia degli dei avrebbero dato forma ai destini degli abitanti. Seguendo con esattezza i calcoli degli astronomi, Perinzia fu edificata; genti diverse vennero a popolarla; la prima generazione dei nati a Perinzia prese a crescere tra le sue mura; e questi alla loro volta raggiunsero l’età di sposarsi e avere figli. Nelle vie e piazze di Perinzia oggi incontri storpi, nani, gobbi, obesi, donne con la barba. Ma il peggio non si vede; urli gutturali si levano dalle cantine e dai granai, dove le famiglie nascondono i figli con tre teste o con sei gambe. Gli astronomi di Perinzia si trovano di fronte a una difficile scelta: o ammettere che tutti i loro calcoli sono sbagliati e le loro cifre non riescono a descrivere il cielo, o rivelare che l’ordine degli dei è proprio quello che si rispecchia nella città dei mostri.”

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