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GIACOMO LEOPARDI - Zibaldone di pensieri - Diverso

Una riflessione tanto minuziosa quanto profonda del ruolo delle parole e del loro ruolo nella formazione delle lingue.

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Le parole e modi che maggiormente conferiscono alla evidenza, efficacia, forza, grazia ec. delle lingue sono sempre, e incontrastabilmente le antiche, siccome quelle che erano cavate più da presso dalla natura, e dall’oggetto significato (come deve necessariamente accadere nella formazione delle lingue), e però lo rappresentavano al vivo, e ne destavano più fortemente, sensibilmente, facilmente e prontamente l’idea, secondo però I.° i diversi aspetti o parti più o meno vivi, principali, caratteristici, esprimibili; il diverso numero di aspetti, parti, o relazioni della cosa, considerato dagl’inventori della parola: 2.° la diversa forza d’immaginazione, sentimento, delicatezza ec. nei detti inventori: 3.° la diversa loro facoltà di applicare il suono alla cosa: 4.° il diverso carattere della nazione, clima, circostanze naturali, morali, politiche, geografiche intellettuali ec.: la dolcezza, o l’asprezza, la ruvidezza o gentilezza ec. 5.° la diversa impressione prodotta dagli stessi oggetti ne’ diversi popoli o individui. Solamente quella grazia che non deriva dalla naturalezza, semplicità ec. l’eleganza ec. può guadagnare; ma quella che deriva dai detti fonti, (massime nelle frasi e modi) ed è la principale, e più solida e durevole; la forza poi assolutamente, l’evidenza e l’efficacia, non possono altro che perdere infinitamente coll’abolizione delle parole antiche, e peggio colla sostituzione delle nuove. Qui ancora ha luogo la grande inferiorità dell’arte e della ragione alla natura, in tutto il bello, il grande, il forte, il grazioso ec. (21. Nov. 1820.).

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