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ALBERT EINSTEIN – Pensieri, idee, opinioni - Introduzione - Tolleranza

Il brano è tratto da una raccolta di ragionamenti su tematiche differenti: fisica, filosofia, pacifismo. Premio Nobel per la fisica nel 1921, per la teoria dell’effetto fotoelettrico, Einstein, propone, attraverso riflessioni originali, nel suo tempo, una visione complessiva del mondo.

Inutile a dirsi, si assiste con soddisfazione ai tentativi della religione di contribuire alla realizzazione del principio morale. Tuttavia l’imperativo morale non è materia esclusiva della chiesa e della religione, ma il più prezioso possesso tradizionale di tutta la specie umana. Si consideri da questo punto di vista la posizione della stampa, o delle scuole con il loro metodo competitivo! Tutto è dominato dal culto dell’efficienza e del successo anziché dal valore delle cose e degli uomini in riferimento ai fini morali della società umana. A questo occorre aggiungere il deterioramento morale derivante da una lotta economica spietata. Coltivare deliberatamente il senso morale anche al di fuori della sfera religiosa, tuttavia, dovrebbe aiutare anche in questo senso a condurre gli uomini a guardare ai problemi sociali come ad altrettante opportunità di servire con gioia la causa di una vita migliore. Perché, considerata da un semplice punto di vista umano, condotta morale non significa soltanto una pressante intimazione a rinunciare a qualche desiderata gioia della vita, ma piuttosto un altruistico interesse a migliorare la sorte di tutti gli uomini.

Questa concezione implica soprattutto un requisito: che ogni individuo debba avere l’opportunità di sviluppare i doni in lui eventualmente latenti. Solo in tal modo l’individuo potrà ottenere la soddisfazione a cui ha giustamente diritto, e solo in tal modo la società potrà raggiungere la sua più ricca fioritura. Perché tutto ciò che esiste di realmente grande e ispirante viene creato da individui che possono operare in libertà. La restrizione è giustificata solo finché necessaria per la sicurezza dell’esistenza. Da questa concezione deriva anche un altro elemento: che si sappiano non solo tollerare le differenze tra gli individui e i gruppi, ma accettarle di buon grado e considerarle un arricchimento della nostra esistenza. È questa l’essenza della vera tolleranza; senza una tolleranza intesa in questa accezione più vasta non si potrà parlare di vera moralità.

 

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