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STEPHEN KERN - Il tempo e lo spazio. La percezione del mondo tra Otto e Novecento. - Spazio II

In questo breve passaggio, lo storico sottolinea la netta distinzione tra la concezione Kantiana e quella materialista riguardo la natura (e la percezione) del tempo.

La riflessione speculativa sull’esistenza di spazi bi- e tridimensionali, diversi dallo spazio descritto da Euclide, e sul carattere soggettivo della nostra esperienza dello spazio in quanto funzione della nostra fisiologia unica turbava il senso comune. La critica forse più famosa di queste idee fu quella di V.I. Lenin, il quale in Materialismo ed empirio-criticismo del 1908 gridò «basta» alla proliferazione degli spazi, all’idea «kantiana» che lo spazio è una forma intellettuale e non una realtà oggettiva […]. Lenin iniziò il capitolo relativo allo spazio e al tempo con una formulazione della posizione materialistica: c’è una realtà obiettiva, in cui la materia si muove nello spazio e nel tempo indipendentemente dalla mente umana. Ciò è in contrasto con la visione kantiana, secondo cui lo spazio e il tempo non sono realtà oggettive ma forme dell’intelletto.

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