II 9. 8 «[….] Immaginiamo un uomo nato cieco, ora adulto, al quale si è insegnato per mezzo del tatto a distinguere tra un cubo e una sfera dello stesso metallo e pressappoco della stessa grandezza, in modo che sia in grado, sentendo l’uno e l’altro, di dire qual è il cubo e qual è la sfera. Supponiamo ora di mettere il cubo e la sfera sul tavolo, e che al cieco sia data la vista: si do-manda se, mediante la vista prima di toccarli, egli saprebbe ora distinguerli e dire qual è il cubo e qual è la sfera?».
[J. Locke, Saggio sull’intelligenza umana, trad. it. di C. Pellizzi, Leterza, Roma-Bari 1988]
Rispondi al quesito contenuto in questo passo e motiva la tua risposta.
Per inserire commenti devi autenticarti.
-
il [[post.post_date]] alle [[post.post_time]]
-
il [[subpost.post_date]] alle [[subpost.post_time]]
-
Nessun commento.