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RAFFAELE LA CAPRIA - False partenze - Ambiente II

Nella finzione letteraria, l’interesse del lettore non si conquista solo producendo grandi voli di fantasia ma facendo riferimento ad esperienze vissute, condivisibili e verosimili. Così l’ambiente familiare può diventare luogo universale che può essere compreso – vissuto – anche dal lettore.

– Quanto di quello che ha scritto è basato sopra un’esperienza personale?

– Non potrei dirlo. Non ho mai fatto il conto. Perché quanto non è importante. Uno scrittore ha bisogno di tre cose: esperienza, osservazione e immaginazione. A volte bastano due di queste qualità, e certe volte anche una sola può colmare la mancanza delle altre. Di solito per me una storia comincia con un’idea, un ricordo, una scena. E scrivere una storia significa per me soltanto arrivare a quel momento, spiegare come e perché avvenne in quel modo, e che cosa determinò in seguito. Uno scrittore, a mio parere, deve creare personaggi credibili che si muovono entro situazioni credibili, ed esprimere tutto questo con un forte grado di emotività. Uno degli strumenti di cui può servirsi, ovviamente, è l’ambiente che conosce meglio, per esserci vissuto e per averne fatto esperienza. Forse la musica è la maniera più facile per esprimersi, ma poiché io ho a che fare con le parole debbo usare le parole per esprimere quello che forse la musica avrebbe potuto dire meglio.

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