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PLATONE – Teeteto (155d, 155c) - Meraviglia

La meraviglia può diventare un esercizio di trasformazione: meravigliarsi della propria esistenza significa compiere il primo passo per imparare a vivere; imparare cioè a viversi non tanto come qualcosa di ovvio e banale, quanto come una sorpresa.

L'essere pieno di meravíglia è proprio del filosofo. Sì, il principio della filosofia non è altro che questo, e chi ha detto che Iride è figlia di Taumante ("thaumazein" = meravigliarsi) non mi pare abbia sbagliato genealogia. In verità, o Socrate, se penso a queste cose io mi trovo straordinariamente pieno di meraviglia e, talora, se mi ci fisso a guardarle, realmente, ho le vertigini.

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