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MARCO AURELIO - L'arte di conoscere sé stessi - Pace II

L’Imperatore romano e ultimo grande esponente dello stoicismo scrive una sorta di diario nel quale si celebra l’interiorità. L’impegno del saggio sta nell’adeguarsi al corso fatale e necessario delle cose, realizzando una sorta di indifferenza verso i singoli aspetti della realtà. In questo estratto emerge l’importanza che dà al dover agire secondo il proprio volere, non facendosi influenzare dal contesto in cui viviamo ma allo stesso tempo non pensando soltanto a se stessi.

Agisci sempre secondo il tuo volere e dopo un’attenta riflessione, non lasciandoti trascinare da altri e non pensando solo a te stesso; non abbellire il tuo pensiero con frasi affettate, non dire e non fare più del necessario, fa’ che il tuo demone interiore sia la guida di un uomo vero e maturo, di un cittadino degno e rispettabile, di un Romano amante della giustizia ligio al suo ruolo e pronto a lasciare la vita come un soldato che riceva l’ordine di ritirarsi, un uomo che non ha bisogno di giuramenti o di testimoni, intimamente sereno e bastante a se stesso, custode di una pace che non gli sia data da altri: bisogna stare dritti di per se stessi, non per mano altrui.

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