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LUIGI PIRANDELLO - L’esclusa - Viaggio II

In questo brano l’autore ci propone l’esaltazione del viaggio e delle emozioni che porta con sé una “partenza”, ma anche un ritorno a casa.

Nella breve carriera parlamentare era stato molto fortunato. S’era messo subito in vista; aveva suscitato invidie e simpatie, destato serie speranze; s’era guadagnate preziose amicizie. Ottenuta così, troppo agevolmente, la vittoria, le immancabili amarezze della politica, molte disillusioni lo avevano afflitto tanto più in quanto che nessuno intorno a lui aveva intimamente gioito dei suoi trionfi, come nessuno adesso lo confortava delle amarezze. Era solo.

Fatti in fretta i preparativi della partenza, appena in viaggio, aveva provato un subitaneo sollievo quasi insperato, come se le nebbie gli si fossero a un tratto diradate attorno. Ecco il sole! ecco il verde nuovo delle campagne! E il treno volava. Bevendo a larghi sorsi l’aria mossa, sibilante, dal finestrino della vettura, aveva già gridato a sé stesso, prima che a Marta: «Vivere! vivere!». E l’esaltazione era cresciuta durante tutto il viaggio. Gli era parso di vedere il mondo, la vita, quasi sotto un aspetto nuovo: senza nesso, sotto il sole, nella beatitudine immensa, azzurra e verde del cielo, del mare, della campagna.

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