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FRIEDRICH NIETZSCHE - Così parlò Zarathustra - Fame

La fame è un bisogno primario, ma anche un modo per ricevere un aiuto dagli altri.

Avendo camminato per due ore lungo foreste e paludi e avendo udito anche troppo l’affamato ululato dei lupi, fu preso lui pure dalla fame. Perciò si fermò presso una casa solitaria, ancora illuminata.

“La fame mi assale, disse Zarathustra, come un predone.

In mezzo alle foreste e alle paludi mi assale la fame, e nel pieno della notte.

Bizzarra e capricciosa è la mia fame. Spesso mi viene solo dopo il pasto, e oggi per tutto il giorno non è venuta: dove aveva indugiato?».

E così dicendo Zarathustra bussò alla porta della casa. Un vecchio comparve con un lume e disse: «Chi viene a me e al mio sonno cattivo?».

«Un vivo e un morto, disse Zarathustra. Dammi da bere e da mangiare, me ne son dimenticato tutto il giorno. Colui che dà da mangiare agli affamati ristora la propria anima; così parla la saggezza».

Il vecchio andò via e poco dopo tornò offrendo a Zarathustra pane e vino. «Brutto posto per gli affamati, disse, e per questo io abito qui. Animali e uomini vengono a me, l’eremita. Ma di’ al tuo compagno di mangiare e bere, egli è più stanco di te». Zarathustra rispose: «Il mio compagno è morto, difficilmente potrò convincerlo a mangiare e bere». «Questo non mi riguarda, disse burberamente il vecchio; chi bussa alla mia casa deve anche prendere ciò che gli offro. Mangiate e statemi bene!”

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