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EUGENIO MONTALE - Felicità raggiunta, da Ossi di seppia

La poesia del Novecento riflette sulla condizione della vita dell’uomo. In particolare il poeta Montale ritiene che l’uomo non possa raggiungere la felicità. La lirica è stata scelta con l’intento di sviluppare un confronto con la filosofia antica e la letteratura latina.

Felicità raggiunta, si cammina

per te sul fil di lama.

Agli occhi sei barlume che vacilla,

al piede, teso ghiaccio che s’incrina;

e dunque non ti tocchi più chi t’ama.

Se giungi sulle anime invase

di tristezza e le schiari, il tuo mattino

è dolce e turbatore come i nidi delle cimase.

Ma nulla paga il pianto del bambino

a cui fugge il pallone tra le case.

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