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CARLO SINI - La mente e il corpo. Filosofia e psicologia - Specchio

In questo testo il filosofo Carlo Sini usa l’esempio di uno scimpanzé che compie un balzo in avanti per mostrare l’accadere della polarità di corpo e anima, accadere originario in cui corpo e anima, prima ancora di essere “cose”, si costituiscono a vicenda nell’evento del loro rispecchiamento.

‘E’ l’esternarsi del corpo che si riflette indietro e fa da specchio all’azione [del salto], interiorizzandola. L’anima quindi sarebbe una proiezione riflessa. La proiezione, l’esternarsi della kinesis nel pro-getto, torna simultaneamente indietro e si riflette sul progettante “animandolo”, cioè duplicandolo. Il “si” salta diviene, sia pure embrionalmente, un “io” salto. Beninteso, appunto, come figura del “saper fare” e non ancora del “saper dire”. Soprattutto come figura dello specchio, entro la quale figura generale ci stiamo appunto muovendo. L’anima dunque come rispecchiamento. Va da sé che non stiamo parlando di specchi intesi come cose empiriche. Lo specchio fornisce l’immagine rispecchiata solo per chi la ravvisa. Ma questo “ravvisare” è appunto l’effetto di un più originario rispecchiamento: quello che rende “animato” il corpo semovente, vale a dire capace di progettare “l’oggetto” e di tenerlo in vista. Così, per esempio, l’occhio si anima vedendo, il che significa: mettendo a fuoco l’oggetto e ravvisandone l’immagine. [...] Il mondo (l’evento del mondo come evento del suo incontro, della sua soglia rivelativa) si raddoppia nell’occhio vedente, che appare perciò come piega del mondo e come soglia della sua figura visibile. La soglia dell’occhio si configura allora letteralmente come uno specchio del mondo: speculum mundi. Dove il mondo non è altro che l’evento di questo specchio medesimo e nulla “al di là” di esso: dualità originaria. Ma si dice anche, comunemente, che l’occhio è lo specchio dell’anima. Entrambe le cose, evidentemente, vanno bene, una volta che si sia compreso che mondo e anima non sono e non vanno intesi come “cose”, bensì come polarità, reciprocità relazionali che si concostituiscono: qui per là, là per qui.’

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