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BRUNO BETTELHEIM - Il mondo incantato - Specchio

Lo psicoanalista Bruno Bettelheim riprende la questione dello specchio nella fiaba di Biancaneve per dare un’interpretazione psicologica della fiaba stessa.

‘Benché ci venga detto che la madre di Biancaneve morì alla nascita della bambina, e benché alla madre subentri una matrigna, nulla di male accade a Biancaneve durante i suoi primi anni. La donna diventa la tipica “matrigna” delle fiabe soltanto dopo che Biancaneve raggiunge l’età di sette anni e comincia a maturarsi. Allora la matrigna comincia a sentirsi minacciata da Biancaneve e diventa gelosa. Il narcisismo della matrigna è dimostrato dal fatto che ella cerca di essere rassicurata circa la propria avvenenza dallo specchio magico molto tempo prima che la bellezza di Biancaneve eclissi la sua. L’atto della regina che consulta lo specchio per conoscere il proprio valore – cioè la propria bellezza – ripete l’antico tema di Narciso. Narciso amava soltanto se stesso, a tal punto che finì inghiottito dalla propria autoammirazione. E’ il genitore narcisistico quello che si sente maggiormente minacciato dalla crescita del proprio figlio, poiché essa significa che il genitore invecchia. Fintanto che il bambino è totalmente dipendente, rimane, per così dire, parte del genitore; non minaccia il narcisismo del genitore. Ma quando comincia a maturarsi e ad aspirare all’indipendenza, viene avvertito come una minaccia da questo genitore, come succede alla regina in Biancaneve. Il narcisismo è una componente importantissima del comportamento del bambino. Egli deve gradualmente imparare a trascendere questa pericolosa forma di coinvolgimento con se stesso. La storia di Biancaneve mette in guardia contro le nefaste conseguenze del narcisismo sia per i genitori sia per il figlio. Il narcisismo di Biancaneve per poco non diventa la sua rovina quando cede due volte alle velate sollecitazioni della regina a rendere più attraente il proprio aspetto, mentre la regina è distrutta dal proprio narcisismo.’

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