Il mondo esterno coi suoi eventi e quello interiore coi suoi vissuti dialogano, in questa poesia, determinando spazi da decifrare di volta in volta col bagaglio esistenziale di ciascun individuo.
XII
Così venne da sé, come il sole che copre
l’erba bagnata col suo sfolgorio e spinge il freddo
negli angoli bui della casa; dal silenzio
è venuto, e, visto che davvero non lo stavamo
spasmodicamente pregustando, attese un po’ sul
limite
della comprensione, crescendo d’importanza
e presenza ma ancora senza un messaggio
da consegnare, finché il vento non soffiò appena
e provocò sull’acqua increspature
straordinarie, e a quel punto per chissà quale
ragione,
sapemmo che
infine era arrivato – il senso che avremmo
tratto da tale apparizione, dal suo arrivo
improvviso,
da come occupando spazio spinse via ogni altra
cosa. E ora
il panorama del lago era carico
dell’arrivo di una nuvola il cui scopo
avremmo dovuto decifrare e usare
ai nostri fini, così da poter dire che era arrivata
per una chiarificazione ulteriore, una revisione
sostanziale,
mentre si slanciava in avanti, gettando un’ombra,
un senso vago, sul lago e su di noi,
che si sarebbe concluso in rifiuto o dubbio.
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