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MARCO AURELIO - L'arte di conoscere sé stessi - Futuro

L’inesorabile corso delle cose e il loro ripetersi ciclico fin dall’eternità, è un tema su cui riflette Marco Aurelio, ultimo esponente dello stoicismo. Secondo l’imperatore romano la vita trascorre nel tempo e le cose si ripetono uguali a se stesse, l’unico aspetto importante per ognuno di noi è il presente e ciò che viviamo nel presente che costituisce l’unica cosa che veramente possediamo.

Ricorda che quand’anche potessimo vivere tremila anni e dieci volte tanto, nessuno perde altra vita se non quella che sta vivendo, né può vivere altra vita se non quella che va perdendo. Tanto vale, dunque, la vita più lunga quanto quella più breve, perché quello che conta è il presente, e il presente è uguale per tutti, quindi anche ciò che perisce è uguale, e ciò che si perde non è che un istante, del tutto privo di significato. Nessuno, infatti, può perdere il passato né il futuro, per il semplice fatto che non può esserci tolto ciò che non possediamo. Due sono dunque le cose che devi sempre tenere a mente: la prima è che tutte le cose fin dall’eternità sono sempre uguali e ciclicamente ritornano, né fa alcuna differenza se si vedono per la durata di cento anni, di duecento o per tutta l’eternità; la seconda è che perdiamo tutti nella stessa misura, sia chi muore vecchissimo sia chi vive lo spazio di un’ora, poiché l’unica cosa di cui possiamo essere privati, in quanto appunto la possediamo, è il momento presente, quello in cui stiamo vivendo, visto che non si perde quello che non si ha.

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