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GIACOMO LEOPARDI - Operette morali - Dialogo di Torquato Tasso e del suo Genio familiare - Futuro

Quanto siamo consapevoli della felicità e del divertimento nel momento stesso in cui li stiamo vivendo? Leopardi proietta tali sentimenti nel futuro, o al limite nel passato, ma non li contempla come parte del presente. La posizione pessimistica leopardiana può rivelarsi un interessante spunto di riflessione riguardo alla contezza che abbiamo delle nostre emozioni e di quanto il nostro vissuto possa assumere colori differenti in rapporto al trascorrere del tempo.

 TASSO: Non possono gli uomini credere mai di godere presentemente?

          GENIO: Sempre che credessero cotesto, godrebbero in fatti. Ma narrami tu se in alcun istante della tua vita, ti ricordi aver detto con piena sincerità ed opinione: io godo. Ben tutto giorno dicesti e dici sinceramente: io godrò; e parecchie volte, ma con sincerità minore: ho goduto. Di modo che il piacere è sempre o passato o futuro, e non mai presente.

 

TASSO: Che è quanto dire è sempre nulla.

          GENIO: Così pare.

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