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GIACOMO LEOPARDI - Il Parini, ovvero della gloria - Operette Morali - Cambiamento

In questo brano tratto da Il Parini, ovvero della gloria, una delle Operette morali di G. Leopardi, il cambiamento è considerato una condizione propria non solo delle lettere e della filosofia, ma anche della scienza. Infatti, sebbene quest’ultima possa apparire vincolata ad una verità stabilita e data una volta per tutte, in realtà la conoscenza è qualcosa che si svela agli uomini nel corso del tempo, producendo in tal modo una gran varietà di opinioni e permettendone al tempo stesso un continuo accrescimento.

Anche più varia e mutabile si è la condizione così della filosofia come delle altre scienze: se bene al primo aspetto pare il contrario: perché le lettere amene riguardano al bello, che pende in gran parte dalle consuetudini e dalle opinioni; le scienze al vero, ch’è immobile e non patisce cambiamento. Ma come questo vero è celato ai mortali, se non quanto i secoli ne discoprono a poco a poco; però da una parte, sforzandosi gli uomini di conoscerlo, congetturandolo, abbracciando questa o quella apparenza in sua vece, si dividono in molte opinioni e molte sette: onde si genera nelle scienze non piccola varietà. Da altra parte, colle nuove notizie e coi nuovi quasi barlumi del vero, che si vengono acquistando di mano in mano, crescono le scienze di continuo: per la qual cosa, e perché vi prevalgono in diversi tempi diverse opinioni, che tengono luogo di certezze, avviene che esse, poco o nulla durando in un medesimo stato, cangiano forma e qualità di tratto in tratto. Lascio il primo punto, cioè la varietà; che forse non è di minore nocumento alla gloria dei filosofi o degli scienziati appresso ai loro posteri, che appresso ai contemporanei.

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