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ERIC R. KANDEL - Alla ricerca della nuova memoria. La storia di una nuova scienza della mente - Memoria III

Premio Nobel per la medicina in questo breve testo lo psichiatra ricostruisce le basi delle attuali ricerche sulla memoria, intesa come fenomeno biologico.

Ciò che a H.M. mancava, e mancava al massimo grado, era la capacità di convertire nuova memoria a breve termine in nuova memoria a lungo termine. Privo di questa abilità, dimenticava gli eventi poco dopo che si erano verificati. Poteva trattenere delle informazioni nuove finché la sua attenzione non veniva distolta da esse, ma un minuto o due dopo che la sua attenzione si era diretta su qualcos’altro, non era più in grado di ricordare l’argomento precedente né alcunché di ciò che lui stesso ne aveva pensato. Meno di un’ora dopo aver finito di mangiare, non ricordava più nulla di quanto aveva mangiato e nemmeno il fatto stesso di aver effettuato un pasto. Brenda Milner esaminò H.M. mensilmente per quasi trent’anni, e ogni volta che entrava nella stanza e lo salutava lui non la riconosceva. Non riconosceva nemmeno sé stesso in fotografie recenti o allo specchio, poiché il ricordo di sé era rimasto quello di com’era prima dell’intervento. Non aveva memoria del suo aspetto cambiato: la sua identità è stata congelata per oltre cinquant’anni, dal giorno della sua operazione al presente. Di lui Milner giunse a dire: «Non è in grado di acquisire il benché minimo frammento di conoscenza. Oggi vive incatenato al passato, in una sorta di universo infantile. Si può dire che la sua storia personale si sia interrotta con l’operazione».

Dal suo studio sistematico di H.M., Milner trasse tre importanti principi relativi alla base biologica della memoria complessa. Primo, la memoria è una funzione mentale distinta, chiaramente separata da altre abilità percettive, motorie o cognitive. Secondo, la memoria a breve termine e la memoria a lungo termine possono essere immagazzinate separatamente. 

Una perdita nelle strutture del lobo temporale mediale, in particolare la perdita dell’ippocampo, distrugge la capacità di convertire nuova memoria a breve termine in nuova memoria a lungo termine. Terzo, Milner dimostrò che almeno un tipo di memoria può essere attribuito a punti specifici del cervello. La perdita di materia cerebrale del lobo temporale mediale e dell’ippocampo dissesta gravemente la capacità di immagazzinare nuovi ricordi a lungo termine, mentre la perdita di determinate altre regioni del cervello non influisce sulla memoria.

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