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WIKIPEDIA - L'argomento dello zombi di David Chalmers - Zombi

Il maggior contributo di Chalmers alla filosofia della mente è stata l’individuazione e la separazione di due distinti problemi inerenti la coscienza:

  • Problema facile (easy problem), che è relativo all'individuazione di modelli neurobiologici della coscienza. Considerati gli enormi progressi della ricerca in campo neuroscientifico, infatti, è relativamente semplice, dal punto di vista teorico, trovare correlati neurali dell'esperienza cosciente.

Tuttavia, questo approccio alla coscienza, secondo Chalmers, non spiega affatto il carattere soggettivo ed irriducibile che essa ha per il soggetto cosciente.

  • Problema difficile (hard problem) che è relativo alla spiegazione degli aspetti qualitativi e soggettivi dell'esperienza cosciente, che sfuggono ad un'analisi fisicalista e materialista. La tesi di Chalmers si inscrive dunque nel filone dell'emergentismo, e tuttavia non si riduce ad esso. Chalmers, infatti, ha abbozzato una teoria della coscienza che abbia una relazione necessaria con la nozione di informazione.

[Fonte: Wikipedia]

Tale distinzione teorica ha avuto un eccezionale impatto sul dibattito in merito alla coscienza. Tutti gli studiosi che si interessano in qualche modo ad essa, hanno dovuto tenere conto della tesi di Chalmers.

Il più famoso argomento a priori per dimostrare l'esistenza stessa di un problema difficile della coscienza è quello degli zombi. Prima di considerare l'argomento occorre però conoscere parte della ricostruzione che il filosofo australiano fa dei legami tra spiegazione riduttiva e sopravvenienza.

Una spiegazione riduttiva di un fenomeno di alto livello (A) con un fenomeno di un più basso livello (B) è, ad esempio, quella del calore in termini di moto molecolare: ogni istanza del fenomeno macroscopico del calore in una regione di spazio-tempo è spiegata dall'istanza di un fenomeno di livello microscopico in quella stessa  regione,  ovvero  il  moto  molecolare.  Allo  stesso  modo,  la  liquidità  dell'acqua  è  spiegata  dal comportamento particolare dei legami tra le molecole di H2O.

La  sopravvenienza  è  una  relazione  tra  classi  di  proprietà:  semplificando,  diciamo  che  le  A-proprietà sopravvengono logicamente sulle B-proprietà se e solo se in due mondi logicamente possibili che sono identici in quanto a B-proprietà non potremo mai trovare differenze nelle A-proprietà. Un esempio chiarirà il punto: consideriamo le proprietà biologiche (come essere vivo, essere una cellula in mitosi, ecc.) come la classe di A-proprietà, e le proprietà fisiche (cioè essere un quark, avere spin xyz, ecc.) come la classe di B- proprietà. La domanda cui vogliamo rispondere è: le proprietà biologiche sopravvengono logicamente alle proprietà fisiche? Per farlo, immaginiamo dunque due mondi possibili identici in quanto a proprietà fisiche; sembra chiaro che in quei mondi troveremo identiche proprietà biologiche: se qualcosa conta come vivo nel mondo 1 sarà vivo anche nel mondo 2.

La tesi centrale di Chalmers è che è possibile una spiegazione riduttiva delle A-proprietà con le B-proprietà se e solo se le A-proprietà sopravvengono logicamente sulle B-proprietà. In altre parole, se riusciamo a trovare una coppia di mondi possibili identici in quanto a B-proprietà ma diversi nelle A-proprietà avremo stabilito che le A-proprietà non sono riducibili alle B-proprietà: il catalogo del mondo deve includere entrambi i tipi di proprietà poiché uno non è ricavabile a partire dall'altro (nel nostro esempio sulla sopravvenienza, il fatto che le proprietà biologiche sopravvengano a quelle fisiche indica che le proprietà biologiche non sono altro dalle proprietà fisiche; ecco perché possiamo dire che la biologia è riduttivamente spiegata dalla fisica). Eccoci dunque al problema difficile della coscienza: le proprietà qualitative, come la dolorosità del dolore, sopravvengono logicamente alle proprietà fisiche? O, in altre parole: la coscienza è spiegabile riduttivamente in termini di meccanismi fisiologici? Gli zombie di Chalmers entrano in gioco a questo punto: per zombie Chalmers intende un'entità fisicamente identica a un essere umano attuale, cellula per  cellula,  ma  priva  di  coscienza.  Poiché,  argomenta  Chalmers,  possiamo  immaginare  un  mondo fisicamente identico al nostro ma in cui siamo tutti zombie (nessuno di noi prova soggettivamente qualcosa), allora le caratteristiche qualitative dell'esperienza non sopravvengono logicamente sul mondo fisico. Per quanto detto sopra, questo significa che possiamo riduttivamente spiegare la biologia in termini di proprietà fisiche ma non la coscienza.

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