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SØREN KIERKEGAARD - Diario

Viaggiare può portare a un’alterazione del proprio stato d’animo. A volte è necessario restare in quiete prima di ripartire e confrontarsi con l’inquietudine del mondo.

[…] Ora mi comprendo. Fu tuttavia un bene che l’anno scorso non mi sia messo a viaggiare: forse il viaggio mi avrebbe dissipato o spinto a scrivere cose fuor di luogo; e tuttavia le pene che ho sofferte l’anno scorso, benché fossero tremende, mi hanno giovato indescrivibilmente [...].

In generale prima viene l’eroe, ovvero il carattere etico, poi il poeta: io volevo essere tutti e due. Mentre avevo bisogno della quiete del «poeta» e del distacco dalla vita e della calma propria del pensatore, volevo al tempo stesso essere nel mezzo della realtà, e la creazione poetica e la riflessione metafisica insieme. Martire di me stesso come sono sempre stato, nella mia malinconia avevo, non senza fierezza, escogitato questi compiti per tormentarmi. Dio è venuto in mio aiuto e, come sempre, al di là di ogni misura [...]. Ed ora tutto è in ordine. Ora mi tocca fare un passo indietro riguardo al fatto che sono io stesso quel che ho descritto, e così il compito sarà mio.”

25 aprile 1797

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