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S. TOMMASO - Dalla Somma teologica - Libertà II

Il brano, incentrato sul problema della volontà, è stato scelto per la sua semplicità argomentativa.

“Sembra che la volontà non muova l’intelletto. Infatti:

1. Chi muove è superiore e anteriore al soggetto mosso: perché il motore è agente, e "l’agente è più nobile del paziente", come dicono S. Agostino e Aristotele. Ma abbiamo visto che l’intelletto è prima ed è più nobile della volontà. Dunque la volontà non muove l’intelletto.

2. Chi muove non è mosso dal soggetto mobile, se non in via accidentale. Ora, l’intelletto muove la volontà: perché l’appetibile, che è oggetto dell’intelligenza, è un motore non mosso, mentre l’appetit0 è un motore mosso. Perciò l’intelletto non è mosso dalla volontà.

3. Noi non possiamo volere cosa alcuna, se essa non è conosciuta. Se quindi la volontà col voler intendere muove all’intellezione, bisognerà che un tale volere sia preceduto da un’altra intellezione, questa poi da un altro volere, e così all’infinito: cosa questa impossibile. La volontà dunque non muove l’intelletto.

In contrario: Fa osservare il Damasceno che "in noi c’è il potere di imparare e di non imparare qualunque arte vogliamo". Ora vi è in noi un dato potere in forza della volontà; eppure impariamo le arti mediante l’intelletto.

Quindi la volontà muove l’intelletto [...]

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