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MONTESQUIEU - L’Esprit des Lois (1748) - Repubblica

Libertà e potere, in quale rapporto sussistono? Per Montesquieu la libertà è il potere delle leggi, è il diritto di fare tutto ciò che le leggi permettono. Tale libertà tuttavia non si trova sempre nei governi in quanto l’abuso di potere non può mai essere escluso. L’unico argine a tale abuso, come sostiene il pensatore francese, può essere dato dal potere stesso o meglio dalla distribuzione dei poteri separati che si limitano reciprocamente.

Libro II

Ci sono tre specie di governi: il repubblicano, il monarchico e il dispotico; per scoprirne la natura è sufficiente l’idea che ne hanno gli uomini meno istruiti. Io suppongo tre definizioni o piuttosto tre fatti: che il governo repubblicano sia quello in cui il popolo, nel suo complesso, o soltanto una parte di esso, detiene il potere sovrano; il monarchico, quello in cui un solo governa, ma attraverso leggi fisse e stabilite; mentre nel governo dispotico un solo individuo, senza leggi né regole trascina tutto secondo la sua volontà ed i suoi capricci. Questo è quanto definisco come natura di ogni governo.

[Nella Repubblica democratica] la volontà del sovrano è la volontà del popolo.

[Nella Repubblica aristocratica il potere sovrano risiede in un ristretto numero di persone]. La migliore aristocrazia è quella in cui la parte del popolo che non partecipa al potere è così piccola e povera che la parte dominante non ha alcun interesse ad opprimerla.


Libro XI (sulla separazione dei poteri)

Essendo il corpo legislativo composto da due parti, l’una vincolerà l’altra, tramite la reciproca facoltà di impedire. Tutte e due saranno vincolate dal potere esecutivo, che lo sarà, a sua volta, dal legislativo.

[…] Se il corpo legislativo stesse per un tempo considerevolmente lungo senza riunirsi in assemblea, non ci sarebbe più libertà. Perché si verificherebbe una di queste due possibilità: o non ci sarebbero più risoluzioni legislative, e lo Stato cadrebbe nell’anarchia, oppure queste risoluzioni sarebbero prese dal potere esecutivo che diventerebbe così assoluto.

[…] Il corpo legislativo non deve affatto avere il potere di giudicare la persona e, per conseguenza, la condotta di chi esegue. La sua persona deve essere sacra, perché, essendo necessaria allo Stato affinché il corpo legislativo non diventi tiranno, nel momento in cui fosse posto in stato di accusa o giudicato, non ci sarebbe più libertà.

[…] Questi tre poteri (legislativo, esecutivo e giudiziario), poiché sono costretti ad andare dal movimento necessario delle cose, senza dar luogo a una stasi, a una inazione, saranno costretti ad andare d’accordo.

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