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Trasformazione IV

La classe coinvolta nel progetto è la 1A della Scuola Secondaria di Primo Grado “G. Mompiani” di Brescia. Partecipano 20 alunni al primo incontro e 21 al secondo.

L’Unità di apprendimento è stata svolta con la docente di italiano.

Il modello didattico PATHS intende contribuire, in chiave filosofica, a creare una scuola inclusiva, di qualità, il cui fine sia formare, o migliorare, lo spirito critico e il senso di responsabilità negli alunni, nei futuri cittadini.

Obiettivo secondario, o forse strategia per far riflettere i ragazzi, è l’arricchimento lessicale che nasce dalla riflessione e dalla rifrazione della riflessione su una parola di uso comune, che così acquisisce molteplici significati e attribuzioni inattese.

La modalità di svolgimento della sessione è costituita da quattro fasi:
1. intervento degli esperti di INDIRE e iniziale brainstorming sulla parola “trasformazione” e successiva lettura dei testi consegnati, in gruppo;
2. conversazione in classe della definizione della parola “trasformazione”;
3. lavoro di rielaborazione e creazione di un elaborato in gruppo, monitorato quotidianamente in classe;
4. restituzione del prodotto agli esperti.

L’attività è stata proposta in una classe prima, a un mese dalla fine della scuola. Ho scelto questo periodo per permettere ai ragazzi di diventare gruppo, in quanto provenienti da tre anni di frequentazione frammentata a causa dei vari periodi di lockdown, che hanno contribuito ad accentuare difficoltà personali e a non maturare una sufficiente scolarizzazione.

Si è lavorato quindi sulle relazioni fra pari e sulla riflessione e discussione su argomenti di studio, di attualità o personali.

L’attività, poco fluida, proprio a causa dell’eterogeneità degli alunni e della capacità di interagire ancora in costruzione, ha contribuito ad arricchire la conversazione e a rafforzare e migliorare le relazioni fra pari.

Ho scelto la parola “trasformazione” perché il passaggio dalla quinta della scuola primaria al primo anno della secondaria di I grado porta con sé una serie di trasformazioni fisiche, psicologiche e relazionali/emotive, che si intersecano e si contagiano a vicenda.

Come: il percorso didattico si è articolato nelle 4 fasi proposte dall'approccio filosofico PATHS - Per Parole.

Fase preparatoria/esplorativa: la parola “trasformazione”, da esplorare in tutte le sue possibili sfaccettature, è stata maturata durante la Summer School di INDIRE del mese di luglio 2022, ed è stata accettata dai ricercatori.

Brainstorming. Un ragazzo si offre di annotare alla lavagna le interpretazioni proprie e dei compagni: trasformare emozioni, cambiamento del colore, nel modo di pensare, cambiare forma, cambiare aspetto, nello stato d’animo, evoluzione, l’evoluzione continua, dei paesaggi, dei giudizi, responsabilità, la vita, in comune per tutte le cose, in storia, in mate, da bruco a farfalla, la pelle, dell’uomo, animali, la possiamo sia subire che agirla, nello stato d’animo, evoluzione, in scienze.

Rispondendo alle sollecitazioni dell’esperto, emerge che una trasformazione è sempre in atto, che la trasformazione è la vita, nella vita si cambia sempre, che gli uomini cambiano, da bambini diventano ragazzi e poi adulti, e anche gli animali cambiano, si sono evoluti, dentro la parola trasformazione ci sono le parole tras – forma – azione, quindi richiama qualcosa che ha a che vedere con il cambiare forma.

Al termine del brainstorming, l’esperto presenta brevemente gli autori dei testi che verranno consegnati, senza condizionarne la lettura e il percorso da seguire.

Ogni gruppo ha un solo testo. Viene spiegato che

1. devono individuare l’idea di “trasformazione” dell’autore
2. possono essere d’accordo o meno con questa idea, possono tenerne conto oppure allontanarsene e costruire un elaborato coerente, o ancora confrontarsi sul significato della parola “trasformazione”, condiviso da tutti i membri del gruppo, e creare un prodotto che sintetizzi le opinioni di tutti i partecipanti. [DURATA 1 ORA]

Fase laboratoriale: i quattro gruppi sono stati decisi dai ragazzi, soprattutto in base alle amicizie e alla possibile collaborazione.

I testi vengono distribuiti e i ragazzi, ognuno con una copia del brano, li leggono e si confrontano su come interpretarli, si organizzano sul prodotto da costruire e sulle modalità. Questa la consegna:

1 - Leggere il testo. Condividere le proprie opinioni e quella dello scrittore per formulare una definizione di trasformazione.
2 - Trovare un modo per presentare la propria idea (canzone, poesia, fumetto, riflessione, disegno, video, intervista, audio, fotografia, ...) e realizzarlo.
3 - Provare a esporre/presentare il proprio prodotto.

Il percorso che ha portato alla realizzazione del prodotto finale ha richiesto alcune tappe: durante la prima ora, successiva all’incontro con l’esperto, ogni gruppo ha letto il testo e deciso che elaborato realizzare.

Nella seconda ora, la settimana successiva, i gruppi si sono messi al lavoro per confrontarsi sull’idea di “trasformazione” emersa nella lettura del brano e hanno iniziato la discussione per sintetizzare l’idea della parola del gruppo.

Nella terza ora, il giorno dopo, i ragazzi hanno iniziato a preparare gli elaborati.

La quarta ora hanno concluso e deciso chi avrebbe presentato all’esperto il proprio percorso, se tutto sarebbe stato esposto da un portavoce o se ci sarebbe stata una presentazione parziale da parte di ogni componente del gruppo. [DURATA 4 ORE]

Fase valutativa: alla presenza in video dell’esperto, durante il secondo incontro, sempre nelle ore di italiano, i quattro gruppi hanno a turno presentato il proprio lavoro. Ciascun elemento del gruppo ha avuto un ruolo nella presentazione.

Il primo gruppo, dopo la lettura de “Le città invisibili” di Italo Calvino, ha commentato che il testo fosse difficile, scritto in un italiano non più usato, ha realizzato la città di Maurilia nel 1968 e nel 2030: una scatola di cartone funge da diorama e ospita personaggi, alberi ed elementi urbani (autorizzati dall’Esselunga, erano le figure di cartone in regalo prima di Natale) della città nel 1968; la città è illuminata dal sole-torcia del telefono. Davanti, in chiusura, come una tenda, è stato posto un disegno stilizzato della stessa città nel 2030, con, in primo piano, discosto, la figurina di zio Paperone, il protagonista che parte nel 1968 giovane e ritorna anziano. La definizione di “trasformazione” del gruppo è: “un cambiamento che può essere fisico o emotivo, bello o brutto, e fa parte dell’umanità e di tutte le altre cose che ci circondano”.

Il secondo gruppo, dopo aver letto “Umano, troppo umano”, di Nietzsche, ha realizzato un cartellone su cui aveva disegnato un pulcino e un gallo, e incollato i disegni delle tappe dell’evoluzione da scimmia a uomo, spiegando che la trasformazione riguarda il carattere e i gusti di una scimmia che cammina, cresce, cambia.

Il terzo gruppo, che ha letto “Il capitale” di Marx, ha spiegato che il testo era difficile, anche se, insieme, tutti hanno capito l’idea nell’insieme, quindi ha realizzato due cartelloni: uno, rosso, tridimensionale, intitolato “Capitalismo”, con una fabbrica creata con una scatola, e, disegnati sul cartellone, un “re”, il capitalismo che, parole di un componente del gruppo, “possiede i mezzi di produzione”, e, sotto di lui, gli operai, tutti uguali, che non hanno diritti; un altro cartellone, azzurro, intitolato “Repubblica”, con rappresentati dei lavoratori che hanno scelto il proprio lavoro: “Il principio che differenzia le due situazioni - spiega un portavoce - è che nel Capitalismo i lavoratori non scelgono il lavoro, non ne hanno il diritto, che invece viene garantito in una Repubblica. La trasformazione, in questo ambito, è sociale, e ogni cambiamento ha la sua importanza.”

Il quarto gruppo, che ha letto “La metamorfosi” di Kafka, ha preparato una presentazione su Google, iniziando con la definizione della parola “trasformazione”, spiegata in esempi chiariti da immagini: la parola “trasformazione” significa mutamento più o meno evidente di forma (intesa sia nei suoi caratteri esteriori che nei dati strutturali): la trasformazione di una città, di una regione; la trasformazione della crisalide in farfalla; anche, cambiamento della vita intellettuale o affettiva dal latino transformationis, derivato di trasformare (da trans= oltre e formationis= dare forma).

Al termine della presentazione degli elaborati, l'esperto chiede un’autovalutazione.

I ragazzi concordano sul fatto che lavorare insieme, in gruppo, sia difficile: “E’ difficile arrivare a una sola idea, si rischia di litigare, però confrontarsi è bello e indispensabile, è importante per capire che cosa pensiamo tutti, e che si impara anche ascoltando le presentazioni degli altri.” Francesco conferma che il confronto è difficile, anche per gli adulti, che spesso neanche gli adulti ne sono capaci. [DURATA 1 ORA]

Autovalutazione: tutti i ragazzi hanno accolto con curiosità la proposta di incontrare dei filosofi e hanno partecipato con entusiasmo alla conversazione, si sono impegnati nella rielaborazione. Hanno avuto qualche difficoltà nel confrontarsi in gruppo, pur essendosi scelti reciprocamente; è emersa l’ansia di non sbagliare, di fare tutto bene, ma anche la scarsa abitudine a lavorare insieme e a stare nei tempi stabiliti, a seguire la consegna.

Appena concluso il collegamento con i filosofi, hanno riferito di aver apprezzato il percorso e di aver avuto qualche difficoltà con l’italiano, o nel non lasciarsi influenzare dal testo, ma che hanno capito l’importanza di riflettere sulle parole e del lavorare insieme.

Quando: l’Unità di Apprendimento – in linea con quanto previsto dalle Indicazioni Nazionali (2012) riguardo gli obiettivi specifici di apprendimento – è stata inserita nella programmazione annuale 2022/23. È stata realizzata nel mese di aprile/maggio, nell’arco di tre settimane.

Dove: Istituto Comprensivo Centro 3 – Secondaria di Primo Grado “G. Mompiani” di Brescia. Le attività sono state realizzate in presenza; solo i ricercatori hanno dovuto partecipare in videochiamata.

 

 


Presentazione in formato PDF Scheda di Progettazione dell'Unità di Apprendimento

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