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La matematica del colore degli occhi - Newton 2004 - Patrimonio

Ognuno di noi possiede caratteristiche uniche come l’altezza, il peso, la postura, il colore dei capelli e la forma del naso. Tutti questi caratteri sono ereditari, cioè trasmessi biologicamente di generazione in generazione attraverso specifiche unità di informazione contenute nei geni. Quando nasce un bambino, infatti, parenti e amici si affannano a cercare le somiglianze con i due genitori o addirittura con i nonni, per cui si dice, per esempio, che il neonato ha gli occhi del padre e la forma del viso della madre e così via.

Alcuni caratteri somatici, detti fenotipi, tipici di certe famiglie (come la forma del naso o della bocca, la posizione degli occhi o la forma delle sopracciglia) sono controllati da un singolo gene.
Come abbiamo visto, grazie al rimescolamento prodotto con la fecondazione, ogni bambino eredita parte dei geni materni e parte di quelli paterni.
Quale gene, allora, esprime un carattere? Quello materno o quello paterno? In altre parole, se la madre è bionda e il padre bruno, di che colore saranno i capelli del figlio? In ogni coppia di geni (uno ereditato dal padre e uno dalla madre) uno sarà dominante e l’altro recessivo. La cellula eseguirà le istruzioni di quello dominante. Se per esempio la maggior parte dei membri di una famiglia ha i capelli neri, significa che il gene portatore di questo carattere tende a prevalere sul gene che conferisce un altro colore.
Perché possa prevalere il carattere recessivo, occorre che la coppia sia composta da due geni recessivi uguali.
Questo è in sintesi il meccanismo dell’ereditarietà, ma la realtà è più complessa della teoria. Infatti molte caratteristiche, come il colore degli occhi, non dipendono da un singolo gene ma da molti (non c’è infatti un solo tipo di occhi azzurri, o nocciola, o verdi e così via); lo stesso accade per il colore dei capelli.
Per cui, il gioco dei geni dominanti e recessivi sussiste, ma si deve riferire ai diversi geni che concorrono a formare queste caratteristiche somatiche.
Ecco perché non si può prevedere matematicamente, conoscendo il colore degli occhi dei genitori, quale sarà la probabilità che i figli abbiano il colore del padre o della madre.
Nel riquadro della pagina a fianco, abbiamo esemplificato il meccanismo della trasmissione ereditaria di un carattere quando esso dipende da un singolo gene, che può essere dominante o recessivo. In questo caso, esistono tre probabilità su quattro che il figlio abbia il carattere che dipende dal gene dominante, e una su quattro che abbia quello che dipende dal gene recessivo.

 

 

 

 

 

 

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