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FRANCESCO VIOLA - Orientamenti storici in tema di interpretazione della legge - Fine

Qual è il fine del diritto? Perché e per quale scopo si sono affermate le massime giuridiche e la legge positiva? Ripensare e analizzare i momenti fondamentali che ne hanno segnato l’origine può aiutare a trovare una risposta che colga la ratio del diritto positivo.

La legge positiva e ormai diventata parte integrante dell'ambiente sociale dell'uomo. Una volta messa al mondo, essa vive di vita propria. Per comprenderne il significato sarà necessario allora ripercorrere le tappe della sua genesi. Solo cosi si potranno individuare i fattori che hanno contribuito a formare la legge e che quindi ne costituiscono la ratio. Nei primi decenni del 1900 vi fu un gruppo di studiosi tedeschi che individuo questi fattori negli interessi vitali della società.

Ma già un grande giurista dell'Ottocento, R. von Jhering, aveva applicato il metodo empirico e naturalistico allo studio del diritto ed aveva indicato negli interessi il contenuto reale di ogni regola giuridica. Jhering aveva ricondotto il diritto alla società: tutte le massime giuridiche hanno come scopo la sicurezza delle condizioni di vita della società e la società (non più il legislatore) e il soggetto dello scopo di tutte le massime giuridiche (...) Sotto ogni legge giuridica si nasconde un conflitto d'interessi. La norma non ha un carattere teoretico di verità assoluta, ma e solo uno schema pratico che bisogna riportare al piano degli interessi concreti che l'hanno suggerita. In un conflitto d'interessi avviene che alcuni di essi prevalgano storicamente su altri e si impongano necessariamente al legislatore, che da ad essi la forma giuridica della legge. Quindi l'interesse determinante o causale viene a rappresentare lo scopo della norma giuridica (teoria genetica degli interessi). In questa prospettiva la volontà del legislatore e determinata causalmente dalla rappresentazione dell'interesse prevalente, e tuttavia e anche vero che nel disciplinare e tutelare questi interessi il legislatore compie una valutazione, da una parte cercando di contemperare gli interessi contrastanti, dall'altra compiendo un giudizio di valore e una scelta politica (...) Resta comunque acquisito dalla teoria dell'interpretazione giuridica un nuovo metodo che si aggiunge a quello esegetico e a quello logico-sistematico: il metodo teleologico.

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